La storia
“best workwear money can buy”La storia
New York, 1906. Gli immigrati sbarcavano a migliaia a Ellis Island per inventarsi, con la forza delle braccia, una nuova vita nel nuovo mondo, qualcuno pensò di inventare per loro abiti da lavoro resistenti e confortevoli. Era il capostipite della famiglia Boshnack.
Nacque così Smith’s American: “best workwear money can buy”. Strano destino.
Più di un secolo dopo è un percorso di immigrazione inverso a ridare lustro a un marchio ricco di storia e di storie: un bizzarro andirivieni votato comunque al successo. E’ l’italian style con il suo apporto di innovazione, e maestria artigianale, a fare di Smith’s American un must inedito dall’altra parte
dell’oceano.
Bridge, licenziataria del marchio, ne raccoglie e esalta l’eredità con nuove collezioni casual chic. Abbigliamento, calzature e accessori: raramente una contaminazione – american style e made in Italy- ha sortito simili risultati.
Un incontro di geni diversi che ha generato idee geniali. Un’evidenza che salta all’occhio, si apprezza al tatto, si indossa da capo a piedi.
Nasce sotto una buona stella: quella che compare discreta anche nel nuovo logo di Michela, che forse richiama le stelle e le strisce o un futuro prossimo che saprà conquistare le star. Capi “senza tempo e senza età” dal confort assoluto.